Ode a sua Maestà


Le sue iniziali troneggiano rosa fucsia mentre lo stadio la attende con ansia.
Entra a gambe aperte. Scompostamente regale.
è sua maestà, her madgesty, madge, Madonna.

il suo è un richiamo selvatico. A tratti ti chiedevi se per caso non ti fossi sbagliato e fossi finito al gay pride 2009.

Mitologiche le figure incontrate:
IL REPRESSO
evidentemente represso, ama madonna e la segue da anni. Sfoga la sua insoddisfazione trasformando la sua donna in una frociara.

LA FIDANZATA SOVRAPPESO
legata al represso, è evidentemente sovrappeso in quanto sfoga sul cibo (e su madonna, ovviamente) le incapacità sessuali del suo partner.

LA LESBICONA CHE ABBIA MA NON MORDE
tira una bottiglia alla ragazza del tuo amico. ma quando lui le fa notare che la sua è solo invida e che se vuole essere portata sulle spalle, dovrebbe rivalutare l’idea di scoparsi qualcuno dotato di pene, lei, senza dire nulla, se ne va.

LE LESBICHE CAFONE
gruppo di lesbiche recentemente rilasciate dopo anni di chiusura, urlano nei tuoi timpani per circa 2 ore sotto il sole cocente. e tra un “su le mani roma” e un “apri le gambe”, quasi scoppia la rissa con la fidanzata del tuo amico. Solo che le lesbiche sono donne anomali. Picchiano proprio, non tirano i capelli come i gay.

LA POLACCA NEGATRICE
ti spinge con forza una volta terminata la fila per passarti avanti. quando le dici: “brutta immigrata smetti di spingere, la tua amica è un metro avanti” lei ha l’ardire di dire che veniva a sua volta spinta. Non che tu parli il polacco, ma quello che le due si dicevano era senza dubbio “spingi e raggiugimi”. Non serve parlare una lingua per capire certe cose.

LA MALEDETTA SULLE SPALLE
poi c’è lei. Sulle spalle per tutta una fottuta canzone. allora vai da lei e le dici:
Ah bella, ma vedi da scenne che ‘n se vede ‘n cazzo.
Lei ti risponde: ti prego solo un pochino.
Tu le replichi: scenni che c’è sei già stata ‘n pochino e io da dietro ‘n vedo ‘n cazzo
Lei con quel piagnucolio logorante e fastidioso tipico delle femmine etero: ancora un pochino.
Non ti resta che salutarla come si merita: sei popo ‘na troia.

LA MATTA
Non è una carta e non è una lesbica squilibrata. Era una delle persone con cui si accompagnava Batacchio Bianco. Grazie a dio (o sempre a chi per esso) non l’hai visto. Altrimenti scattava la rissa. E c’era talmente un’aria gaia da farti sentire etero, avresti picchiato come una lesbica.

LA FROCIA STUDIOSA
arriva con i suoi pettorali più vicini ad una seconda di reggiseno, le stesse tette a pera e la stessa matita nera sugli occhi che aveva la tua ex. Solo che era un maschio biologico e ancora non si era operato. Sapeva tutto di Madonna e il suo cianciare ti ha rintronato. E hai avuto anche la brillante idea di invitarlo fuori.

LA “FRUSTAMI E DIMMI CHE SONO UNA PORCA”
amica della frocia studiosa, davanti ad un panino con la porchetta, svela la sua passione per le sberle. sul culo. forti. Se il culo era peloso come le sue braccia, probabilmente non sentiva dolore per l’effetto cuscinetto.

IL “VENGO A PRENDERMI UN CAFFE’”
I treni friendly di andata e ritorno danno grandi soddisfazioni. al ritorno uno voleva prendersi un caffè. Purtroppo o per fortuna, la serata è finita in compagnia di Federica visto che non sapeva arrivare da te.

E tra questi personaggi, hai buttato giù un Mojito. Che non è Vodka Lemon. Ma che al Nuvolari, che non è una canzone di Dalla, fa comunque il suo effetto.

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