Dicotomie


Uno è frequentemente accoppiato.
L’altro è quasi perennemente single.

Uno fa parte della schiera di quelli che riescono a dormire nello stesso letto con una persona conosciuta via internet e con la quale ha appena finito di fare sesso per la prima volta conoscendone a stento il nome.
L’altro non riesce a dormire bene nemmeno se nel suo letto c’è quello che ormai dopo qualche mese di frequentazione potrebbe definire il suo ragazzo.

Uno frequenta senza passione persone che quando verranno lasciate gli rinfacceranno di essere stato scorretto.
L’altro seleziona talmente tanto quelli che gli piacciono che riceve mail dall’ufficio accanto nelle quali lo si implora di cambiare argomento quando parla al telefono.

Uno non crede all’amore, forse perché già ce l’ha avuto, ma trova sempre qualcuno che scaldi il lato vuoto del letto durante la notte.
L’altro, eliminato il cinismo e la disillusione che lo contradistinguono, in fondo ci spera ma ha sempre qualcuno diverso sul divano-letto tra una telefonata e l’altra.

Uno non fa che iniziare storie con persone evidentemente squilibrate che mineranno il suo equilibrio precario.
L’altro inizia rare storie con persone che si dimostreranno squilibrate e che mineranno il suo equilibrio precario.

Vero. Manca la dicotomia.

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