E’ un attimo.
State cercando di risolvere la questione dei treni.
Come fa lui a venire da te a Milano?
Potrebbe prendere l’autobus delle 6, arrivare a Termini alle 6,30 e da allora aspettare il primo treno disponibile.
E’ troppo, pensi.
E’ troppo anche per un sogno di mezzoinverno.
E’ troppo ingiusto ma sarebbe sbagliato non rompere il sogno.
Sarà che il 7 gennaio e la vita di tutti i giorni si fanno sempre drammaticamente più vicini.
E lo sai bene che i sogni non convivono bene con la razionale quotidianità.
Bisogna guardare in faccia la realtà.
Lui vive a Roma.
Tu vivi a Milano.
Lui lavora nel week-end.
Tu lavori gli altri 5 giorni della settimana.
Avrai messo ancora una volta il carro davanti ai buoi.
Ancora una volta non ti sarai buttato per vedere cosa la vita ti avrebbe prospettato.
Però tacere il possibile “nonfuturo” della vostra possibile relazione ti sembrava scorretto, ingiusto quanto rompere un sogno, un’ingrata ricompensa alla sua semplicità.
Lui ovviamente non ci aveva pensato nei termini drastici in cui ci avevi pensato tu.
Lui ovviamente non verrà.
Tu ovviamente hai fatto, come al solito, la cosa giusta.
Tu ovviamente sei triste e ti chiedi perché spetti sempre a te fare la cosa giusta.
Voi ovviamente non è affatto che vi risentirete di nuovo.
Ovviamente, non resta che bere una vodka lemon e ricordarsi che nei giorni feriali è vietato sognare.
Rispondi