Luca era(no) gay

Come promesso e con un po’ di ritardo, cerchi di spiegare la tua reazione da checca scomposta contro la canzone sanremese di Povia.

Vero è, come ti ha detto qualcuno, che si tratta di una storia singola e che nelle intenzioni del testo non c’è quella di generalizzare sul mondo omosessuale.

Tuttavia le opere, i testi, anche questo blog, vanno contestualizzati. Non esiste solo il livello del significante ma anche quello del significato. E il significato di questa canzone, influenzato nella sua decodifica dal contesto in cui veniva eseguita, generalizzava, portava sul palco di un importante festival le teorie tardo medioevali di cattolici bigotti.

Libertà di pensiero e di espressione del pensiero che va senza dubbio garantita ma non puoi non pensare che i tuoi genitori soffrono in quanto ti ritengono “malato” e ritengono di essere loro la causa del tuo stato di infermità. Non puoi dimenticarlo anche se non ti chiami Luca e quella non è la tua storia.

Pensi poi a chi si vergogna di avere un figlio omosessuale, perché affetto da una malattia, che non si sentirà più capito ma solo più accusato, grazie a questa canzone. Come anche i figli 15enni, che, sentendosi malati, continueranno a pensare di non essere “normali” e di “dare una delusione” ai propri genitori, come ti ha detto qualcuno negli ultimi mesi.

Per questo sei indignato. Perché per fare un po’ di chiacchiericcio massmediatico, preparato dai peggiori strateghi del marketing, nel mondo dei Corona, dei Lele Mora e delle cugine di Garlasco, si lavora sulla pelle delle persone. E in questo includi anche chi, come Benigni e Grillini, si è prestato ai giochi, forse con scopi più nobili o forse solo per una mossa pubblicitaria anche loro.

Un Vodka Lemon e andiamo avanti che è molto meglio.

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3 risposte a “Luca era(no) gay”

  1. Anche io ho spiegato in ritardo sul mio blog quello che ne pensavo sulla vicenda Povia: se vuoi leggerlo è qua!

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  2. …oh batacchio quanto sei affascinante in versione “batacchio pensoso”…;)

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  3. Però stella non usare più espressioni come “tardo medievali” che non rendono giustizia alla libertà che regnava in quei secoli e che la storia becera ci ha consegnato come bui.
    Baci

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