Anniversari (segue)

Iniziò così il tuo periodo di sesso, tanto sesso, troppo sesso, nascosto. Il pensiero di te in quel periodo ti fa sorridere.

Timido, impacciato, convinto di non essere mai all’altezza della situazione, andavi solo con gente molto più grande di te per non incontrare qualcuno di noto, come Paganini non ripetevi e assolutamente quello che facevi era solo sesso, nessuno spazio per una relazione con una persona del tuo stesso sesso, infatti tu ti saresti sposato, probabilmente.


Dopo la prima volta, che consideravi un azzardo di una serata eccessiva, nella tua testa sempre troppo attiva a partorire idee e seghe mentali, la seconda sarebbe stata quella definitiva: o ti piaceva davvero oppure saresti tornato ad essere eterosessuale.


Dovevate incontrarvi da un po’ e tu eri indeciso. Avevi caricato l’incontro con il figlio del proprietario del bar zona Nuovo Salario, nel quale eri più volte casualmente finito per bere un caffè e per valutarlo, di una certa importanza.


In quel periodo, oltre a un po’ di chili di più e a degli abiti orribili, indossavi anche il pizzetto. Non si fanno commenti su rive gaucher mentre si stanno scoprendo. Del resto venivi dal un contesto cattolico integralista, dove tutti avevano la barba. Forse sei giustificato.


Comunque, in tutta la tua innocenza, gli chiesi se voleva che tu ti sbarbassi. La risposta è stata “non ha importanza” che all’epoca hai letto come “mi piace come sei” e che oggi leggi come “sei uno dei mille che mi faccio, sai che mi frega di come hai la barba”. Mentre scrivi, continui a chiederti se sei troppo cinico oggi oppure troppo ingenuo ieri.


E così fu il secondo. Durante quel rapporto, ti passarono le paturnie per l’adeguatezza delle tue dimensioni. Unica nota positiva di un pomeriggio passato a Borgata Finocchio, non c’è da ridere è una zona periferica di Roma, in un palazzo popolare, in un orribile appartamento arredato da Mondo Convenienza, ad un piano talmente alto che ti sembrava di essere prossimo a cadere nel vuoto.


Quando sei uscito ti sei perso nella periferia e, come sarebbe poi divenuto solito, eri senza benzina e hai rischiato di fermarti in mezzo alla strada.


E mentre tornavi, condividendo i tuoi segreti solo con la Vodka Lemon, ti guardavi nello specchietto retrovisore, con l’occhio velato, a metà tra una ripresa di Beautiful e una di Fellini, chiedendoti qual’era la strada che avevi preso.


Il Grande Raccordo Anulare. Così, prima o poi saresti arrivato a casa a casa.

[continua]

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2 risposte a “Anniversari (segue)”

  1. Che Dio benedica il rasoio!

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  2. “Anniversari” è un blog nel blog. Forse meno divertente, ma più interessante. Scorporalo, integralo. La ciccia letteraria parte da qui.

    Soze

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