Ieri sera, anzi ieri notte, accompagnavi il tuo Vodka Lemon della buonanotte rileggendo il Batacchio Spagnolo.
Sei arrivato fino ai post di tanto tempo fa. Ne hai trovato uno dolcissimo su Remolabarca, ma non è questo quello di cui vuoi parlare.
Hai finalmente capito perché il primo ragazzo che hai approcciato, il primo venerdì di singletudine (qui il post dedicato), sia scappato a gambe levate.
Probabilmente non era per la tua faccia completamente trasfigurata dall’alcol, manco fossi la sacra sindone. O almeno non solo.
Spulciando nel blog hai trovato un vecchio post.
Parlavi di uno che sembrava il tuo primo stagista, esattamente come nel post di cui al link sopra.
E ora ti è tutto molto più chiaro.
Dire ad una persona in discoteca che sei innamorato di lui da circa 1o minuti e che lo sarai almeno per i prossimi 10, non può far altro che mettere il tuo tentativo di rimorchio nella condizione di pensareo che questa volta avresti potuto dirgli qualcosa tipo “ho pronto un letto a forma di cuore pieno di petali di rosa” piuttosto che “ho il vestito bianco al guardaroba andiamoci a sposare ora”.
E questo, in parte, ti rinfranca.
Perché, sebbene non si possa piacere a tutti, anche se tu piaci a tutti e quelli che dicono che non è così è perché non lo sanno ancora quanto gli piaci, non era la tua faccia a farlo scappare.
Ma i tuoi approcci goffamente rilassati.
E questo, in parte, ti mette paura.
Perché ti chiedi, sebbene tu non abbia ricevuto molti “no” nella tua carriera di rive gaucher e quelli che hai ricevuto sono perché i tuoi rimorchi non erano pronti ad uno come te, con quanti altri maschietti milanesi hai tentato degli approcci improbabili dei quali tu, a differenza loro, non hai più memoria.
E quindi ti chiedi quanto la tua vita sociale potrebbe improvvisamente diventare un binario morto.
In ogni caso, ringrazi te stesso per aver avuto l’idea di scrivere questo blog.
Quanto meno hai traccia scritta di quanto non ricordi per via della Vodka Lemon e di suo cugino Invisibile.
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