Il Dottorino, Utero di Riserva e anche The Queen ti avevano sconsigliato di uscirci.
Principalmente per la sua età.
16 anni.
Che, come ti hanno detto sia lui che due tuoi amici avvocati – come coi medici mai fidarsi di un solo parere -, anche se ci dovesse essere del bunga bunga, non sarebbe illegale. Poi per sicurezza, hai buttato un occhio alla carta di identità.
Non si sa mai ne avesse di meno – e in tal caso a casa – o di più. E in tal caso, via sul letto.
Tu gli hai offerto un castissimo caffè a casa tua di domenica pomeriggio.
Un’attività meno trasgressiva che andare a ballare il sabato pomeriggio mentre i tuoi ti pensano a Piazza di Spagna.
Certo, questa è un’altra generazione e lui l’hai conosciuto al Borgo, di domenica sera, mentre era un po’ alticcio.
E ti ha detto delle cose che ha fatto a letto, che quasi svenivi.
Altro che discoteca di pomeriggio e giornaletti porno comprati con il cuore in gola all’edicola sempre aperta sotto casa e infilati furtivamente nello zaino.
E consumati, con “baci e pianti”, per citare Ambra.
Ecco, il primo dramma escatologico sorge quando nella conversazione lui ti chiede esattamente chi sia Ambra.
Tu quesi svieni.
In che senso “Chi è Ambra?”.
Praticamente era una domanda priva di senso logico.
Certo, non hai idea di cosa cantino i Tokyo Hotel e non sai nemmeno se ad Anna Montana l’H va messa prima della prima o della seconda A, posto che vada messa.
In ogni caso, Ambra a parte, hai passato uno splendido pomeriggio.
Casto.
Se si esclude un piccolo limone.
E, forse proprio per la castità dell’incontro, la tua mente ne è stata piacevolmente sedotta.
Nonostante il Dottorino ti abbia fatto capire che hai perso potere di veto sui suoi rimorchi.
E The Queen abbia fatto notare che, se non hanno visto cadere il muro di Berlino, non sono nemmeno da considerare.
Figuriamoci uno per il quale Berlusconi esiste da sempre, come per te Pippo Baudo o Lorella Cuccarini, essendo nato nemmeno un mese dopo l’insediamento del suo primo governo.
Per fortuna, questa volta, Utero di Riserva non ha risposto al telefono. Altrimenti avrebbe detto la sua anche lei.
Tanto per cominciare ci tieni a sottolineare che sei stanco con questa storia ipocrita del minorenne.
Vuoi dire, se ne avesse avuti due in più di anni, nessuno avrebbe detto nulla.
Anzi, ti avrebbero incitato a riporre il batacchio all’interno dell’apposito vano e di divertirti. Quindi, bando alle ipocrisie.
Poi è vero che non hai alcuna intenzione di dire al tuo AD, durante una festa di lavoro sul tetto dell’Agenzia intorno alle 22.00, “scusa capo vado via presto ma devo portare il mio ragazzo a casa, sai domani va a scuola”.
O nemmeno ad un Cliente durante un aperitivo, alla domanda “cosa fa il tuo ragazzo”, vorresti rispondere “la terza superiore”.
E per concludere, non vorresti nemmeno dire ai tuoi amici: “scusate stasera sono solo perché è andato male al compito in classe ed è in punizione”.
Sai tutto questo, lo sai e sei cinico abbastanza per sapere che, nonostante tu ci legga molto romanticismo – ma non avevi 12 secondi di romanticismo l’anno? qualcuno ti dia un antidoto per tornare come eri due anni fa per favore – ci sono almeno 200 buoni motivi per smettere di frequenarlo.
Tuttavia, mentre sorseggi il tuo Vodka Lemon, pensi che di documenti video sulla caduta del muro ce ne sono, e tanti. Come anche di documenti sui Tokyo Hotel, di cui sembri il fratello vecchio quando ti trucchi gli occhi per uscire la sera.
Che basta andare su YouTube per vederli.
Che forse non passerai un pomeriggio a baciarlo nudo a lume di candela o che probabilmente non lo porterai per un weekend a Parigi in inverno (potrà espatriare uno di 16 anni?), come stai fantasticando.
Ma pensi anche che è la prima persona che ti è venuta voglia di rivedere, dopo la storia con Remolabarca.
Che è una completa pazzia continuare solo a scrivervi.
Ma che tu sei pazzo.
Come un cavallo (previeni: la battuta della cavalla non è simpatica).
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