Già chiamare un figlio Ugo 25-30 anni fa era una cattiveria ed un segno profetico di sventura.
Di sicuro non potevano immaginare i suoi genitori dell’avvento della talpa di Sky ma Ugo Fantozzi esiste dalla fine degli anni ’70.
Se poi si fossero guardati in faccia prima di passare all’anagrafe avrebbero capito che non è che la bellezza salta fuori per magia. Vero è che la specie migliora ma guardatevi in faccia e siate realisti. Fate cacare, vostro figlio bene che va farà cacare un poco di meno – e mancando il termine di paragone non possiamo saperlo con esattezza – ma farà comunque cacare. E voi gli avrete dato il nome dello sfigato d’Italia.
Se poi non gli siete nemmeno riusciti ad insegnare un po’ di buon gusto e lo mandate in giro ad accompagnare ex fidanzati di altri in negozi da pezzenti squattrinati ad elemosinare un po’ di vestiti a prezzi scontati, beh ecco siete dei genitori malefici e avreste fatto molto meglio a tenervi Ugo, il suo nome, la sua bruttezza infima e la sua cravatta orrenda ben separato.
Tra ovaie e scroto, posto che gli spermatozoii si annidino lì.
Perché in questo modo avreste evitato che tu incontrassi Remolabarca in compagnia di Ugo – ma ci si può chiamare Ugo? Che nome è Ugo? – da Zara un sabato pomeriggio qualsiasi quando normalmente Remolabarca sarebbe stato dai suoi genitori in quel di fanculandia, se foste stati ancora fidanzati.
Certo non puoi avere la certezza che Ugo e Remo escano.
Vuoi dire, Remo potrebbe essere così alla canna del gas da uscire con Ugo, anche perché visto il look di Ugo – ma ci si può chiamare Ugo? Che nome è Ugo? – probabilmente era un secondo appuntamento.
Chi andrebbe altrimenti in giro con una cravatta verde orrida di sabato pomeriggio a fare shopping se non si fosse ancora nella fase del “speriamo di fare colpo”.
Certo si chiama Ugo – ma ci si può chiamare Ugo? Che nome è Ugo? – quindi magari per andare in palestra potrebbe mettere il corrispettivo magenta a pois della sua cravatta verde.
Poi uno se lo aspetta, no, di andare in centro a Milano, lo ripeti bene Milano, non a Porto San Giorgio o a Pedaso, a Milano dove, stando a Wikipedia, albergano in pianta stabile più di un milione e trecentomila anime con una densità di più di 7.000 persone al km2 e una quantità di cocainomani da far rabbrividire Londra, uno se lo aspetta in mezzo ad un mare di gente di incontrare il proprio ex fidanzato, che normalmente il sabato è a Fanculandia, insieme a Ugo – ma ci si può chiamare Ugo? Che nome è Ugo?. Come no.
E’ per questo che questa sera hai fottutamente bisogno che la reperibilità del Dottorino resti solo un’opzione sulla sua vita privata in modo tale da poterti fare bello, entrare al Plastic, annegare nel Vodka Lemon e finalmente smettere di chiederti se Milano è di colpo diventata un paese o se la tua è solo sfiga. E anche, ovviamente, se ci si può chiamare Ugo. Perché, diciamocelo, ma che cazzo di nome è Ugo?
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