Tu sei figlio di Mucca. E figlio di Roma.
E rivoltarsi contro la propria madre, gaia o naturale che sia, fa male tanto quanto l’inserimento di una bottiglia di birra da 66cl all’interno della cavità anale per poi tirarla fuori.
Ma non puoi non dire nulla sullo stato di degrado rive gauche in cui versa la tua natia città e il locale che per primo ti ha visto dimenarti con la grazia di un ippopotamo su un cubo, sotto le strobo.
Capitolo I.
Muccassassina è piena di bidirezionali di sesso maschile.
Che va bene, se sono di contorno alla serata.
Ma va molto male, invece, se diventano indistinguibili dalla massa rive gauche – e non certo per colpa loro, visto che non indossano pailletes.
No.
I finocchi romani devono aver fatto voto al Dio Tamarro, o Coatto – come si dice in loco -, essersi dimenticati di anni di lotte della comunità per il gusto estetico e aver abbandonato sua Santità Raffaella Carrà per qualche rapper di periferia.
I finocchi romani devono aver fatto voto al Dio Tamarro, o Coatto – come si dice in loco -, essersi dimenticati di anni di lotte della comunità per il gusto estetico e aver abbandonato sua Santità Raffaella Carrà per qualche rapper di periferia.
Nei loro look, e non stai scherzando, mancava solo la Birkestock con il calzino di spugna bianco. Ma temi che alla prima serata senza pioggia, possa apparire anche quello.
Tu, che eri felicemente vestito replicando un outifit da Vogue, eri non solo il più elegante della serata – ed è tutto dire – ma sembravi anche la regina delle sfrante. E questo senza che ci fosse un palco dove potessi dimenarti selvaggiamente a ritmo di musica anni ’80.
Talmente era desolante la situazione che nemmeno in dark room sei riuscito a sbottonarti – in quel caso i pantaloni – e se non fosse stato per il mitico ex di Batacchio Bianco, avresti probabilmente tentato il suicidio, tradendo la tua promessa di morire al Plastic.
Capitolo II
Iphone e Grindr sono evidentemente sconosciuti al di sotto del Po.
Connessi al Supermercato davvero in pochi e davvero brutti.
Ma soprattutto, a Roma, chi trovi su Grindr?
Lo stilista? Lo scrittore di successo? Il volto noto della night life?
No.
Il prete. Giovane.
Perché, e questo vivendo a Milano te lo eri scordato, Roma pullula di preti.
Molti dei quali interessati a farsi dare una ripassata nel confessionale.
Non c’è più religione.
Capitolo III
Gli spettacoli delle drag sono davvero così old style.
Basta con queste baracconate senza stile.
Vladimir Luxuria aveva un senso ma erano gli anni ’90.
Cioè, può essere che 20 anni dopo di Lu/ei non si faccia altro che replicare la stessa manfrina?
Ora, vero è che tutto non può essere La Strixia su questa terra, ma hai trovato lo spettacolo, i trucchi, le acconciature dannatamente fuori tempo.
Non ancora retrò, per essere apprezzati con un sorriso malinconico come si fa con i video di Non è la Rai.
Solo fuori tempo, un posto che cerca di essere quello che era anni fa e di cui oggi resta solo un miscuglio di cose senza un’anima né una vera linea editoriale.
Insomma, se già la tua autonomia in terra romana è inferiore alle 48 ore, ora che anche Muccassassina è diventata Gustassassino, ecco non c’è speranza di rivederti presto nella tua natia città. Anche perché in estate al Village la situazione mediamente peggiora.
Per riuscire ad affrontare la settimana entrante con la giusta verve, alla fine, hai deciso di andare col Vicino al Plastic per sfidare la morte e respirare a pieni polmoni il poco ossigeno presente nel Bordello ma che ti ha fatto sentire veramente a casa.
Ah, by the way, settimana scorsa sei finito nelle foto.
Una cula molto inserita. Socialmente parlando.
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