Cronache di un Capodanno


C’è chi a capodanno ha messo i tacchi per la prima volta e si è massacrato le caviglie – non mancando di farlo sapere al mondo con una quarantina di post su Facebook in mezzo pomeriggio.

C’è chi alle tre e mezzo aveva gli occhi persi nel vuoto e la mattina pare avesse anche uno sbraco sulla faccia.
C’è chi, gay convinto, ti ha confessato di aver festeggiato l’anno nuovo con la lingua nella patonza (eh no caro, essere ubriachi non è una scusa – cioè per te lo è, non per chi ha compiuto l’atto immondo).
Poi ci sei tu.
Che questo capodanno hai preso un paio di porte in faccia, baciato le persone sbagliate e assistito ad un suicidio sociale di prima categoria.
Ma andiamo con ordine.

Durante la cena si è celebrato il ritorno del Biondino.
Tuttavia sarebbe stato il caso di non monopolizzare tutta la conversazione con racconti del suo recente esilio presso qualche paese dell’est.
Sia esso l’Albania, l’Ucraina o il Burkina Faso.
Ah no il Burkina Faso è in Africa ti dice Wikipedia, poco importa, se non lo avessi detto sei certo che in molti non se ne sarebbero accorti.
E a nulla sono serviti i tuoi messaggi al Dottorino, che di solito usa insultarti nelle conversazioni moribonde come usa il defibrillatore durante un’operazione, per interrompere i monologhi.
Se inoltre qualcuno ha pure la brillante idea di sedersi cheek-to-cheek a due celebrità come Cerbero – che è colui che sta alla porta dell’Inferno (o del quinto girone, qui 2P e il Dottorino ieri sera hanno avuto una discussione su versioni classiche e dantesche che tu, nella tua immensa ignoranza, ad un certo punto hai temuto che stessero parlando di qualche versione paleolitica del kamasutra con posizioni a te ancora sconosciute) – e l’Arcangelo e li si ammorba parlando del filmino di nozze dei genitori o di sa-il-batacchio-quale-argomento che dovrebbe diventare una domanda del Milionario, ci si merita l’eterno “ban” dalla vita sociale milanese.
E, no, dire che qualcuno che fa pietà ma solo nel senso latino del termine, non aiuterà a risollevare lo sventurato che ha destinato l’epiteto al commensale sbagliato.
Insomma, roba da augurare l’eterna noia in paradiso.
Capitolo Plastic.
Eri convinto di essere sobrio.
Salvo poi ammettere il giorno dopo che ricordavi più o meno nulla della serata precedente.
Di sicuro, però, ricordi la meschinità del Dottorino.
Sarebbe stato infatti il caso di non mandarti la Coppia che tu hai testato per lui a farti rosicare. Soprattutto visto che sapeva che tu in tutta la notte non avevi baciato nessuno (o quasi).
Sentirti sbandierare in faccia di aver fatto roba in 5 contemporaneamente mentre tu sei a zero secco non è una cosa da amici leali.
Passi così al capitolo “dopo Plastic”.
Già quando tutti andavano a fare after sa dio, o chi per lui, dove con Darth Fener, sarebbe stato il caso di non perdere ogni tipo di attrattività sociale e sessuale urlando che hai “una certa età” e che “alle otto e mezza con il sole che splende sopra il Plastic, forse è il caso di andare a dormire”, se poi aggiungi anche che la tua prima attività dell’anno è stato fare il red carpet, è bingo.
Meriti il premio idiota dell’anno.
A 33 anni e non sentirli dovevi aver già scritto qualcosa di imbarazzante, come tuo solito, durante la serata.
In ogni caso, non pago della figura marrone scura di averlo praticamente limonato di forza – cosa che ti sei ricordato giorni dopo parlando con Mata Hari che ti ha detto espressamente che tu lo hai “aggredito”, ecco perché non infilava la lingua come si deve, ti sei detto col senno di poi – hai ben pensato di scrivergli appena rientrato un messaggio finto ironico.
Che se avessi ricevuto tu, avresti classificato con una sola parola: patetico.
Sentendoti rispondere di andare a dormire, che “a quest’ora non si ragiona”.
Un ottimo modo di iniziare l’anno.
Soprattutto se ripensi a quello lì che se ne è fatti 5.
Mentre tu eri così stanco che non hai giocato manco a burraconline.
E nemmeno hai avuto la forza per fare un solitario.
E ultimo ma non ultimo, il tuo buon proposito per il 2012.
Basta innamorarsi di continuo, al primo appuntamento.
Sia di occhi blu, sia di un’introspezione violenta, sia di un lato B magnifico che dal pomeriggio del primo gennaio non riesci a smettere di visualizzare più volte al giorno.
Basta.
Devi sapere stare bene da solo prima di cercare un fidanzato.
Se lo diceva Cioè negli anni ’90 – nella stessa pagina di letterine in cui si rispondeva a “terrorizzata 81” che chiedeva se ci fosse il rischio di rimanere incinta con dello sperma sull’ombelico – un fondo di verità deve pur esserci.
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