Del fatto che tu e il concetto di “moda” siate compatibili come due solo attivi (posto che esistano addirittura due, visto che già trovarne uno pare sia una chimera), ne hai già parlato.
Non riuscirai mai a capire né termini franco-inglesi completamente inutili usati per identificare pezzi di vestiario che avrebbero un nome comunissimo (non hai ancora capito la differenza tra un “cappottino” e un “kaban” – ma soprattutto non dirai mai “ho comprato un nuovo kaban”), né ricorderai mai i nomi degli stilisti meno famosi e nemmeno riuscirai a capire subito che se uno va da “dolce” non si sta recando in una pasticceria ma in via della Spiga.
Basterebbe ricordarsi quella volta in cui hai conosciuto biblicamente un tale e quando lui, nelle chiacchiere di circostanza dopo la gioia, ti ha detto che disegnava qualcosa dal nome a te sconosciuto, sia per uomo che per donna, tu gli hai chiesto candidamente “Ah e che accessorio è?”, come se si trattasse di scarpe o guanti.
“E’ un brand di alta moda”, ti ha risposto lui.
In ogni caso, in sei anni che sei a Milano, non sei mai stato ad una sola festa delle varie fashion week, di cui hai sempre e solo apprezzato il livello di bonaggine intorno a te, grazie ad un’invasione di modelli e modelle e di cui hai sempre detestato il fatto che trovare un taxi sia praticamente un’impresa impossibile.
Per questo sabato sera eri davvero molto felice di andare con Mata Hari, 2P e il Dottorino alla festa di sailbatacchio che marca.
Open bar, nessun pagamento all’ingresso e modelli come se piovesse.
Cioè il paradiso.
Dell’onanismo, ma sorvoliamo.
Tu sei stato in sbattimento dal martedì precedente perché in condizioni del genere la prima domanda che ti poni è come coprire le tue grasse membra visto che la cosa più cool che hai nell’armadio è una maglietta di H&M nera senza stampe.
Alla fine hai scelto un total black che dovrebbe essere il modo per non sbagliare mai.
Salvo che, appena entrato in casa di Mata Hari, ti sia stato detto che eri un incrocio tra un cameriere e un buttafuori.
I tuoi amici sanno sempre come farti sentire perfettamente a tuo agio.
Ad ogni modo, ti sei fatto forza e con solo un’ora e mezzo di ritardo sull’orario di inizio della serata, vi siete presentati all’evento.
Perché non vi presentate in orario agli appuntamenti con gli amici, vorrete mica arrivare per primi ad una festa della fashion week.
Ma la delusione ti ha colto improvvisa.
Non solo il famigerato open-bar offriva solo prosecco, quando tu eri già al terzo vodka lemon.
Non solo la gente usciva dal posto dicendo che la crisi si faceva sentire – e se anche dei modelli mononeuronici parlano della crisi vuol dire che siamo proprio alla canna del gas.
Ma soprattutto a mezzanotte e mezzo l’evento era finito.
Non facevano entrare.
Tipo al Plastic dopo le 5 che se hai la brillante idea di uscire a fumare c’è il rischio di non rivedere mai più la giacca lasciata al guardaroba.
E così sconsolato hai fatto tappa prima al Blanco – anche lui invaso di modelli – e poi al Plastic che era più impraticabile del solito, tanto che non hai ballato nemmeno un po’ e alle 4 e mezzo circa hai levato le tende.
E sei andato a dormire da solo.
Perché anche se il tuo nuovo amore della settimana sostiene di non essere geloso, tu lo sei, eccome.
Per il tuo primo party della fashion week, ti tocca aspettare la prossima volta, quandunque essa sia.
Del resto capirai che sta per iniziare una nuova settimana della moda quando la tua bacheca Facebook sarà invasa da rive-gauche emozionati per l’arrivo delle nuove collezioni.
E tu dovrai far finta di avere almeno un minimo interesse nella questione.
PS se poi qualcuno fosse così cortese da spiegarti la differenza tra il Pitti e la settimana della moda Uomo a Milano gliene saresti grato.
PS2 ah e visto che ci siamo, qualcuno ti sa spiegare anche perché la “settimana” della moda uomo dura solo tre giorni?
Rispondi