Dal momento che tu e il tuo nuovo amore della settimana (oddio sono quasi due le settimane in cui lo stai tampinando – la cosa potrebbe quasi essere seria) vivete su due fusi orari diversi e che sembra che incontrarsi di persona, senza intorno orde di rive-gauche che si fanno ampiamente i batacchi altrui, sia praticamente impossibile, hai deciso di fargli una sorpresa e di andare a prendere dei popcorn da lui.
Quindi studiando la sua posizione grazie al geotag di Facebook e incrociando questa informazione con quanto ti aveva già detto in precedenza, hai deciso di raggiungerlo sul posto di lavoro serale, a soli 41,8 km da casa tua.
Ovviamente prima di andare avevi pensato a quello che sarebbe potuto accadere qualora gli avessi fatto un’improvvisata in un posto che manco conosci bene.
La prima ipotesi è stata dubitare delle tue capacità di stalker, forse inferiori al previsto.
In questa versione della storia, una volta arrivato a 41,8km da casa ti saresti accorto che eri nel posto sbagliato in quanto lì non c’era traccia del posto che descrive come il suo “posto di lavoro”.
E a quel punto avresti dovuto scegliere se fare una telefonata per la quale saresti apparso completamente fuori di testa – fatto non lontano dalla realtà – oppure tornartene in quel di Milano con la coda tra le gambe. Possibilmente al telefono col Dottorino, Mata Hari e Utero di Riserva per piagnucolare quanto tu sia sfigato.
La seconda possibile conclusione del tuo viaggio a sorpresa prevedeva che tu salissi per le scale, convinto di andare ad incontrarlo.
Ma che davanti a te alle casse sarebbero apparse otto cinesine che ti offrivano cibo ipercalorico.
Che avresti accettato perché ormai eri lì.
Ma di lui nemmeno una vaga traccia.
Alla domanda “dov’è”, fatta con la voce rotta di una persona infreddolita e imbarazzata, avresti scoperto che aveva staccato ore prima. Ergo ti aveva detto una bujia.
Oppure, ultima alternativa vagliata, ti immaginavi di salire le scale, trovarlo dietro il bancone e, una volta fatta la tua ordinazione accompagnata da una frase finto ironica e un sorriso ebete, ti saresti accorto che ti guardava con quell’aria strana, un po’ perplessa, di chi non sa bene come dirti che piuttosto che vederti lì avrebbe preferito interagire con un’anziana signora nuda e vogliosa.
Nonostante i tre scenari tragici, ti metti in macchina.
Ovviamente sperando nel quarto, ossia quello da telefilm romantico per ragazze adolescenti in calore che prevedeva: corsa in slowmotion, abbraccio, bacio e possibile matrimonio lampo entro la fine della puntata, per poter consumare il rapporto in maniera pura.
Nonostante i tre scenari più uno che la tua mente ossessivamente schematica aveva partorito e valutato, te ne mancava uno, perché nel tuo essere compulsivo resti un giovane ragazzo – si fa per dire – del sud: non avevi calcolato la nebbia.
Quando all’altezza di Rho ti sei reso conto che:
- – Non vedevi i cartelli stradali
- – Non vedi la strada
- – La tua 600 aveva una gomma sgonfia
- – La tua 600 aveva un fanale mezzo rotto
- – E ultimo ma non ultimo la tua 600 ha deciso di accendere anche la spia di “pericolo generale”
Hai capito che forse era il caso di desistere.
E te ne sei tornato a casa, senza scenari tragici e senza scenari romantici.
Ma sapendo che per la prossima idiozia da adolescente, dovrai calcolare anche la nebbia fitta in val Padana.
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