Che se almeno un tempo ci provavi, a trovare l’amore vero, ora proprio sei disinteressato alla questione.
Ti basta un po’ di ginnastica e via.
Ma tra gente che è convinta di stare con te senza farsi sentire e crocerossine dell’ultim’ora non hai incontrato nessuno che fosse in grado di farti venire voglia di sopportare l’altrui meteorismo mattutino.
Senza che tu lo sapessi.
Lui dormiva sempre da te.
Tu gli portavi la colazione a letto.
Gli spezzavi i biscotti affinché li intingesse nel latte e caffè.
Ci mancava che ci fossero petali di rosa sul letto e outfit gemelli per andare in giro.
Senza cuore.
Lui è stato malissimo.
Ma tu non ne volevi sentir parlare.
Senza nessuna ragione vera.
Forse paura dell’amore che provavate.
Tu ovviamente saresti Gabriel Garko nella finzione cinematografica.
Ti ricordi che ti eri detto che non poteva essere che a 24 anni non ti fossi mai portato a casa nessuno dalla discoteca – sono momenti importanti nella crescita, no?
Ti ricordi che quindi ti sei detto “è la solita scimmietta ma alla fine perché no, ti sei fatto di peggio” – ma ti sbagliavi – e lo hai caricato e portato con te.
Ti ricordi che il fidanzato di cui non ti eri accorto non era riuscito a far svolazzare il suo colibrì – perché era solo attaccante pure il ragazzo, una sciagura.
Ti ricordi, infine, che avevi 5 biscotti in tutto dentro casa – evidentemente come al solito non avevi fatto la spesa – e ti ricordi che, per farli sembrare più numerosi, li avevi spezzati, quando gli avevi portato il caffè a letto, come richiesto da lui, prima di mettergli in mano i suoi vestiti ed indicargli la via per l’androne.
Mentiresti a dire che l’idea di innamorarti di nuovo ti farebbe schifo.
Almeno dopo 15 minuti – 20 in caso di grande passione – è tutto finito e non resta che spingere il tasto con la X e bloccare nell’etere le possibilità di trovarti, inspiegabilmente, fidanzato con qualcuno che anni dopo racconterà ai tuoi amici che sei bellissimo-ma-un-po’-stronzo.
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