I misteri della danza del corteggiamento

Nella tua infruttuosa ricerca di un fidanzato che duri più del tempo di un amplesso, c’è una domanda che ti ha sempre attanagliato e che ancora, dopo quasi 20 anni che ti confronti fallimentari con rapporti di coppia di vario tipo, ti perplime: come funziona quando ti piace uno?

Ti spieghi meglio.
Capita che dopo aver fatto del moto eiaculatorio, con la persona in questione ci sia stato del feeling sia tra le lenzuola che nelle quattro chiacchiere di circostanza dopo – che, ammettiamolo, si fanno più per riempire l’imbarazzante silenzio che per reale interesse.
Ora, vero è che non tutti sono così psicolabili come te da dire in fase di scounting che sono alla ricerca di puro “divertimento” e poi appiovrarsi come lo stalker di Michelle Hunzier, ma ci deve essere una regola su come comportarsi dopo.
E su quando capire che è il caso di smettere.
Nella tua recente esperienza hai conosciuto tre diverse situazioni.
Il primo su Grindr sembrava il gemello di Cicciolina.
Appena passati su Whatsapp sembrava avessi a che fare con la protagonista di “Piccoli Problemi di cuore”.
Dopo aver ridimensionato le sue mire espansionistiche pre-coito (non ci si lancia mai in promesse matrimoniali senza aver prima fatto un test drive), lo hai “conosciuto” e lo hai trovato davvero un buon potenziale partito.
Con tanto di psicodramma annesso, visto che pare che partirà per la Spagna entro fine mese.
Cosa chiedere di più? Roba che ci avresti riempito il blog per almeno un paio d’anni.
Salvo che Mr Piccoli Problemi di Cuore, dopo aver detto che voleva assolutamente rivederti, si è sempre inventato una buona scusa per rifiutare le tue offerte di cena/dopo cena/dormire insieme/copulazione selvaggia.
7 in 7 giorni, meglio di un deal di Groupon.
Evidentemente era più interessato al pilates spiegato da Ana Laura Ribas su Chi che ad un appuntamento con te.
C’è poi l’hipster al quale ti sei promesso in sposo prima di conoscerlo – perché la linearità del tuo comportamento è pari a quella di un ubriaco che fa la trave con un body troppo stretto.
La mattina dopo ti manda uno smile a cui tu rispondi laconicamente.
Due giorni dopo ti manda un altro messaggio, al quale tu rispondi con lo stesso entusiasmo di uno stitico sul cesso.
Poi niente più.
Ultimo ma non ultimo, l’amico di amici che conosci durante una notissima trasmissione tv, dove hai finalmente l’occasione di esprimerti come soubrette a tutto tondo: un po’ Tina Cipollari, un po’ Loredana Lecciso, un po’ Cristiano Malgioglio.
La sera in cui vi conoscete hai nettamente sentito scattare la scintilla.
E non poteva essere una cosa percepita solo da te.
No.
Che poi anche questa storia delle scintille e dell’alchimia andrebbe analizzata seriamente per capire se è tutto frutto di una psiche provata o sono cose che esistono davvero.
In ogni caso, hai poi battuto il ferro finché era caldo – il che significa un passaggio dal lavoro a casa e una sorta di aperitivo decontestualizzato al quale si è presentato con mezz’ora di ritardo.
Lo hai rivisto e – nonostante la stanchezza per la diretta, stare sotto le luci è estenuante, ora capisci perché la tua collega e amica Barbara D’Urso non fa che ripeterlo costantemente – hai avuto la percezione che quel cerino di interesse ancora non si fosse spento.
Ma lui, tornando alla vita vera e fuori dal palcoscenico, non si è mai fatto sentire mai per primo – ergo non si è fatto proprio sentire se non in caso di tuoi messaggi.
E quindi tu, che non ami i profumi, figuriamoci le profumiere amiche di amici, hai mollato il colpo.
Ecco ma quindi qual è la strategia giusta?
Se scrivi e proponi, sei uno stalker e non capisci i segnali.
Se ci provi con garbo e, di fronte a risposte empatiche come Karen Walker, molli il colpo, allora vuol dire che non eri poi così interessato.
In altri termini quando la danza del corteggiamento diventa disturbo ossessivo compulsivo?
Non avendo una risposta esatta a questa domanda, avverti i tuoi futuri amori immaginari di quanto segue:
  1. Metamessaggi, significanti incastonati tra le righe, messaggi di fumo e danze animiste post accoppiamento con te non funzionano bene. Se avete qualcosa da dire, ditelo chiaramente. Non ti strapperai i peli pubici per uno che non ti vuole e con il quale hai condiviso il letto, nella migliore delle ipotesi, per 25 minuti, tra convenevoli, atto e chiacchiere dopo il sipario.
  2. L’ultima volta che hai chiesto ad un amico come ballavi, ti ha chiesto se ti ricordavi gli ippopotami di Fantasia, perché hai la stessa grazia nella danza, anche se ti senti una piccola Heather Parisi. La stessa (in)disposizione artistica ce l’hai anche per la danza del corteggiamento: un ballo di cui i passi ti sono più sconosciuti di quelli di tip tap, del tango e della tarantella messi insieme e per cui la tua possibilità di riuscita è pari a quella di Platinette di fare un limbo a Buona Domenica senza far saltare la sbarra.
Comportatevi di conseguenza.
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