Crederci Sempre. Arrendersi Mai.

Nel periodo non collegato – la costanza non è mai stato il tuo forte – hai continuato imperterrito a cercare il batacchio gemello.
Con l’aggravante che la terza età gay è a soli 15 mesi da qui.
Insomma, con l’orologio biologico che suona impazzito, tipo quello di Carmen Russo – che poi lei almeno ha Enzo Paolo Turchi e tanto silicone a farle compagnia.
Non ti sei fermato in questi mesi.
No.
Un fidanzato immaginario dopo l’altro.
Hai provato con l’ex assistente di volo over 35, che ti garantiva, oltre che una certa maestria tra nuvole e lenzuola, anche la sicurezza di un maggiore impegno del solito neo-maggiorenne alla ricerca del suo posto nel mondo.
Peccato che per il solo fatto di esserti dimenticato di una cena con lui – cosa che hai ovviamente dissumulato accusando una riunione di lavoro che ti ha trattenuto – abbia ben pensato di bloccarti su Whatsapp, Grindr, Instagram e Facebook.
Manco gli avessi rovinato la presina a fiori in punto croce che stava facendo.
Fortuna non usi Snapchat, almeno ti sei risparmiato l’umiliazione di essere bloccato anche lì.
Posto che su Snapchat si possa bloccare la gente, visto che trovi più semplice programmare in html che usare il social network dei giovani.
Hai rivisto il manzo romano – che ti fa sentire così Valeria Marini mentre lo guardi.
Eri così innamorato che gli hai detto che avresti lasciato Milano e ti saresti trasferito a Roma per lui.
E di aspettarti, saresti stato lì in tre settimane.
Il tempo di organizzarti.
Roba che se ti avesse dato retta davvero, ora avrebbe un’anta dell’armadio vuota in attesa di te.
 (A parte che, a Milano, hai 3 armadi pieni di vestiti neri – in un’anta ci metti i calzini).
Sei poi anche uscito con uno di quelli che prima di fare zin-zin vogliono conoscerti perché dopo che hai finto di essere brillante per mezz’ora, allora è tutto diverso e poi puoi lamentarti se non ti richiama – e tu che chiarisci sempre che non accetti caffè dagli sconosciuti, ci sei pure stato: giusto per dare l’idea del livello di dedizione alla causa.
Certo.
Solo che tu ti sei talmente calato nel ruolo di quello serio – non si capisce bene né il come né il perché – che al momento di iniziare a fare delle evoluzioni da olimpiadi degne di Carolina Kostner quando non cade, hai avuto un rigurgito di orgoglio – sparito da anni, o forse mai davvero posseduto – e gli hai detto che se avesse voluto passare alla fase polpo, avrebbe dovuto rivederti.
Sei ancora in attesa della conferma del secondo appuntamento per la domenica successiva.
Insomma, dopo aver tentato con giovani e vecchi, con Grindr, Hornet, addirituttra con Tinder – ma davvero qualcuno riesce non dici ad innamorarsi ma almeno a copulare grazie a Tinder? – hai capito che il ricambio di persone nella tua zona era troppo poco e dovevi trovare un’alternativa, che non fosse sperare in un fattorino bono e disponibile di Deliveroo – cosa che evidentemente è un benefit solo per i tuoi amici visto che da te arrivano solo chiattoni sudamericani.
Hai pensato alle possibili alternative.
Palestra.
Già tentato anni fa.
Tu sudi e sembri un incrocio tra Shreck su un tapis roulant impazzito e Marisa Laurito prima che dimagrisse con Slim Fast, mentre tutti intorno a te corrono e si allenano per ore con la stessa facilità con cui Heather Parisi metteva la gamba sulla spalla di Pippo Baudo.
E soprattutto, in 5 mesi, l’unico che ha mostrato un minimo interesse per te nella doccia, era un 60enne con le chiappe che avrebbe potuto usare come sciarpine.
Troppo anche per te.
Locali.
Se si escludono i cruising e le saune nelle quali la tua ipocondria ti impedisce di appoggiarti a cose e persone (per non parlare di quell’odore di cloro misto sudore che ti ricorda i peggiori bar di Caracas), restano quelli del venerdì e del sabato sera.
Dove non ti faresti nemmeno tu, visto che ti trascini un po’ Loredana Berté sotto l’effetto delle medicine del suo farmacista, un po’ Rosario Muniz in versione Carramba Boy.
Insomma, non ti restava che un’opzione: un cane.
Ogni ghei che si rispetta ha un cane.
E tutti gli stanno intorno, con lo stesso interesse che hanno quando BitchyF pubblica la foto di Justin Biber con il batacchio di fuori – citi Justin Biber solo perché ignori chi siano gli altri che evidentemente sono famosi come Taylor Swift, di cui, ovviamente ignori faccia e produzione artistica.
Quindi quando i tuoi te l’hanno proposto, tu ti sei detto che era l’unica strada ancora da provare a percorrere. E che con il cane dovevi riuscire a trovare finalmente il fidanzato.
Peccato aver sottovalutato che i gheis, anche in fatto di cani, sono ossessionati dalle dimensioni.
E quindi, con il tuo cane mignon, le uniche persone che hai rimorchiato sono anziane signore con tre apparecchi acustici e tre dentiere, aitanti lesbiche pronte ad andare a spaccare la legna in cascina e donne di mezza età che ti hanno in tre minuti e mezzo come sono arrivate a vivere con quattro cani, tre gatti, due pappagalli e un pesce rosso. Oltre che a raccontarti  del loro amico immaginario (come i tuoi fidanzati) che vive al piano di sopra.
Questo fino ad una domenica al parco.
Ma questa è decisamente un’altra storia.

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