Poco più di un anno fa è stato approvata la legge Cirinnà.
Secondo alcuni, finalmente diritti “simili” (“uguali” è come dire che sono uno spaccafighe).
Una porcata, secondo altri.
Ma niente politica e niente attivismi.
No, qui si parla delle reali conseguenze della legge Cirinnà.
Quelle di cui nessuno parla.
- XANAX A PIOGGIA
Hai passato gli ultimi 10 anni e gli ultimi 30 matrimoni a sorridere compiaciuto: nessuno osava chiederti nulla.
Niente ansia per l’anello.
Niente ansia per la data.
Niente ansia (quantomeno per il matrimonio).
Tua sorella si sposa il 2 settembre e sarà il primo matrimonio a cui vai post Unioni Civili.
Ora, non solo devi spiegare al mondo che, a 35 anni, la relazione più lunga che hai avuto è quella professionale con il tuo attuale capo.
Per essere pronto alla domanda: “e allora ti quando ti sposi? Ti stai facendo vecchio!” stai pensando direttamente di farti fare una cravatta con cucite sopra 10 pasticche di Xanax.
- MA COME TI VESTI?
L’unica cosa positiva dei matrimoni eterosessuali è che infili sempre lo stesso vestito blu, cambi la cravatta e sei elegantissimo. Tra l’altro, nessuno ti chiede niente di più.
Hai provato a dire a tua sorella che volevi mettere un abito tartan, quasi sviene.
Ma quando si va ad un’unione civile, cambiano un po’ di cose.
Già vedi gli occhi sprezzanti di Enzo e Carla se non hai almeno un sandalo alla schiava di Givenchy ai piedi.
Che poi, diciamolo, il rischio che la voglia di essere pazzeschi prenda un po’ la mano, è tutt’altro che remota.
L’ultimo che hai visto, aveva un vestito a fiori e dei sandali a metà tra le Crocks e le Birkenstock.
Ora, anche se capisci la citazione del vestito con cui Nonna Pina lavava i pavimenti nel 1953, la domanda resta una: ma perché?
3. I SOLDI NON FANNO LA FELICITÀ
Ma restare poveri per sposarsi, anche no.
Sei stato a matrimoni in castelli, matrimoni in ville romane, matrimoni fuori città, matrimoni infrasettimanali (assassini), matrimoni alla buona (cheap).
Non è che puoi arrivare tu, che hai fatto a pezzi trenta matrimoni per le sedie ai tavoli, per il catering cattivo, per l’animazione degna di un villaggio Valtour negli anni ’90, e fare come hai fatto per la tua laurea: grazie per essere venuti, chi vuole festeggiare, venga a cena fuori ma si paga la pizza!
4. È L’ABITO GIUSTO PER TE?
Qui si apre un altro problema.
Sul Facebook girano foto agghiaccianti di gente vestita in modo orrendo ai propri matrimoni.
Non c’è nulla di cui stupirci.
Gay o etero viviamo tutti nel paese dove la gente si sposa davvero alla Sonrisa.
Ma il punto è un altro.
Cioè mentre in un matrimonio lui-lei, sappiamo già che lei indosserà un vestito bianco e lui un abito elegante – lasciando solo la domanda: quanto sarà di cattivo gusto? – qui se uno si veste di verde e l’altro di arancione più che un felice matrimonio, sembrerà un flashmob in onore di Pollock.
5. STRANAMORE E POI…
Su questo sei poco ferrato.
Ma, vista la passione per giovani, artisti e squattrinati che ti segna come una cicatrice della scabbia, la cosa ti preoccupa molto.
Se un matrimonio etero su quattro si rompe, non vedi il motivo per cui quelli gay debbano essere più longevi.
E dopo il mutuo per la casa e quello per il matrimonio, ti ci manca solo di dover pagare pure il mantenimento!
In definitiva quello che manca alla legge Cirinnà non è la stepchild adoption, come tutti credono.
No, manca un bonus da 80 euro alla settimana ai gay single: per pagare l’analista e affrontare tutto questo.
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